13/03/2025 11:35:07

Nuovi incarichi, altre polemiche

Dopo anni di dibattito politico al cloroformio, deve essere proprio l’aria della campagna elettorale del 2026 ad alzare il livello della contrapposizione tra l’Amministrazione Pitta e pezzi sempre vaganti della minoranza, negli ultimi tempi animata soprattutto dal gruppo “Per Lucera” che già si era occupato nel recente passato delle modalità di assegnazioni di incarichi di carattere tecnico durante il governo di Giuseppe Pitta.
Due determine datate 11 marzo, firmate dal dirigente alle Opere pubbliche Antonio Lucera, e relative all’affidamento diretto, tramite piattaforma Asmecomm, di altrettante progettazioni per l’adeguamento strutturale delle mense dei plessi scolastici Bozzini-Fasani e Cappuccini, hanno fatto saltare definitivamente il tappo dello scontro che è politico ma a tratti anche personale, evidentemente condito da vecchie ruggini che si sono formate dopo aver trascorso anni seduti a stretto contatto agli stessi tavoli comunali.
Nello specifico si tratta di 16.700 euro da riconoscere all’ingegner Mario Rotunno, a fronte di un lavoro quantificato in 90 mila euro da effettuare in Via Piccolo, e di 34.500 euro a beneficio dell’architetto Carolina Favilla per l’intervento di Viale Raffaello stimato in 250 mila euro, tutti fondi provenienti dal Pnrr.

E questo secondo provvedimento ha scatenato una querelle tutta social, visto che Fabrizio Abate ha subito contestato l’operazione, accusando il sindaco affatto velatamente di favoritismo nei confronti di una professionista che è stata anche sua vice e membro della Giunta fino al 2021.
“E ‘finalmente’ anche Favilla viene lautamente ricompensata (per la sua fedeltà politica al primo cittadino?) - ha scritto Abate - senza alcuna consultazione di altri operatori. Tutto legale ovviamente, ma come sono lontani i tempi in cui questi ‘puritani’ della politica urlavano allo scandalo per gli incarichi dati dalla ‘vecchia’ politica agli amici degli amici e professavano che invece bisognava attribuirli tramite pubblico sorteggio. Regole valide solo per gli altri, ma mai da applicare a sè stessi, con buona pace delle aspettative professionali di quei tanti giovani professionisti che purtroppo non dispongono di santi in paradiso a cui potersi rivolgere”.
Alle contestazioni si è aggiunta anche la collega Francesca Niro, rivolgendosi direttamente a Pitta: “Lei si sente con la coscienza pulita e ritiene che sia stato opportuno politicamente un affidamento diretto ad una delle sue più fidate amiche e, soprattutto, artefici e fautrici della sua candidatura a sindaco della coalizione Piazza Pulita a cui sicuramente lei sarà riconoscente a vita? Secondo me avrebbe dovuto fare un avviso pubblico o bando che, seppur non obbligatorio per legge, era consigliabile proprio per una questione di equità verso tutti i cittadini che ne avessero avuto i titoli. Con un bando avrebbe potuto partecipare chiunque, compresa la sua amica. E non mi venga a dire che è un atto gestionale del dirigente perché questa è una scelta politica e l'atto d'indirizzo lo dà la politica”.

Pitta non si è sottratto dal rispondere: “Io e la mia Giunta, nel rispetto della legge, non ci occupiamo di incarichi professionali. Gli stessi vengono dati dai dirigenti e dai funzionari seguendo un rigoroso criterio di rotazione che non può escludere nessuno per presunte appartenenze passate alla politica. Anche quando Abate era vice sindaco, i dirigenti hanno proceduto ad affidamento diretto di numerosi incarichi, anche a persone a lui molto vicine e non si è mai adirato od opposto. Se poi lo ritiene, denunci quello che risulterebbe illecito. Questa è una vicenda nella quale la politica non deve assolutamente entrare. Posso pubblicare tutti gli affidamenti che venivano fatti senza alcun avviso quando Niro era consigliera di maggioranza, così potrà spiegare dov’era la sua attenzione in ben altri momenti. Ma a questo mi dedicherò in campagna elettorale”.

Ecco, appunto, la campagna elettorale che in realtà a Lucera sta durando da troppi anni e che nei prossimi mesi sarà solo più visibile rispetto ai comportamenti sotterranei che in tanti, troppi, tengono dentro e fuori Palazzo Mozzagrugno.

Riccardo Zingaro

(Luceraweb – Riproduzione riservata)

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