28/03/2025 12:15:06

Pitta e Gatta sotto attacco (ritardato)

Quel comunicato lo hanno letto in tanti, mentre non ancora tutti hanno capito come stanno funzionando le cose da oltre un anno e mezzo nella gestione delle attività di Lucera Capitale. Piano piano però ci stanno arrivando in parecchi, e sempre di più sono quelli che stanno (solo ora) confermando timidamente quanto Luceraweb sta scrivendo da luglio 2023. Solo che comprensibilmente bisogna sbatterci la faccia per svegliarsi.
L’Associazione Gens Capitanatae è una delle poche che, se non altro, ha avuto il coraggio di esporsi, praticamente unica nel suo genere nel panorama locale fatto di solidi sostegni politici, sodali complici e allocchi ignari, anche se è arrivata a certe conclusioni dopo aver toccato con mano chi comanda davvero in città da anni.
Basterebbe vedere cosa è accaduto tre giorni fa, nell’ambito dell’iniziativa “Patrimoni generativi” che coinvolge gli istituti comprensivi della città sulle rievocazioni del periodo medievale e romano: Gianni Finizio è riuscito a far aprire le porte dell’anfiteatro, cantiere da settimane per l’ampliamento dei posti a sedere e altri interventi di riqualificazione del sito, per fare entrare in visita decine di alunni coinvolti nel progetto. Tutto pubblico, documentato pure da foto, autorizzati dal direttore dei lavori, si intende, ma questa è una di quelle cose che non si erano mai viste prima: tuttavia dipende sempre da chi fa certi tipi di richieste. Per i ragazzi di "Cantiere Città - Junior Edition", l'iniziativa ministeriale itinerante sulle Capitali, domani mattina il monumento rimarrà chiuso, come da programma diffuso, determinando un danno di immagine immenso ma che evidentemente si può sopportare, nonostante arrivino delegazioni da tutta Italia. Bambini lucerini invece non potevano attendere un momento più propizio. E da gennaio sono centinaia i turisti rimasti davanti al cancello, specie di domenica quando è impossibile interferire con i lavori, senza che sia stato mai possibile derogare a una doverosa disposizione di legge nazionale.

Il secondo merito del sodalizio presieduto da Alessandro De Troia, il quale aveva comunque già manifestato disagio nei mesi scorsi con uno scritto pubblicato altrove, è quello di aver fatto chiasso in un contesto di sonnolenza più o meno voluta, peraltro stanando il sindaco Giuseppe Pitta che, subito e incredibilmente, si è schierato dall'altra parte, non mostrando affatto di voler favorire una ricomposizione della vicenda. Molti altri, invece, hanno sempre tenuto un profilo basso, silenzioso e prudente, temendo o sperando in chissà cosa, e qualche riscontro lo si è avuto dopo le prime rivelazioni del programma di massima. Nel frattempo qualcun altro pare abbia intenzione di alzare la testa, ma è fuori tempo massimo e otterrà solo il risultato di ricevere il titolo di “nemico della città”, oppure "disfattista", di cui già pochissimi si possono vantare. 
Quella comunicazione di martedì, però a ben vedere, ha due indirizzi: la busta a Finizio, e la lettera proprio a Pitta, unico decisore di ogni questione, il quale ha affidato le chiavi della macchina solamente a Pasquale Gatta, lautamente remunerato e sempre giustificato, nonostante sia stato autore di errori e defaillance dovute anche a una banale scarsa conoscenza del territorio in cui è stato chiamato a operare, lui di Monte Sant’Angelo dove ha già svolto lo stesso ruolo l’anno scorso e lo farà anche nel prossimo ad Alberobello. 

Quel comunicato, al di là dei contenuti, degli approcci pedanti, delle ragioni, dei torti e dei rapporti non ancora rivelati, è indubbiamente una sorta di switch temporale: ora ci sarà un prima e un dopo nella considerazione delle associazioni locali e conseguenti loro reazioni a certi comportamenti. E si sta vedendo chiaramente chi sta da una parte e chi dall’altra, in pure stile divisivo. Altro che concordia e armonia dell’ambiente che registrerà tensioni ancora per diverso tempo, considerate le dichiarazioni di tifosi (spesso interessati) da entrambi gli schieramenti.  
Su Lucera Capitale, molto altro comunque le associazioni lo scopriranno nei prossimi giorni quando saranno chiamate ad adempimenti spesso impossibili da soddisfare, con la beffa di doversi poi difendere dall’accusa di essersi tirati indietro dopo aver invocato coinvolgimento, mentre chi si era già preparato per tempo (burocraticamente ed economicamente) avrà poche difficoltà e magari più soldi di cui beneficiare, con nuovi incarichi con cui riempire gli inevitabili buchi del programma. 

A ogni modo, si ha la sensazione che la corda dell’onnipotenza di Finizio si sia sfilacciata anche se non spezzata, almeno dal punto di vista dell’immagine, anche perché oggettivamente tirata oltre l’inverosimile. I lucerini negli ultimi anni hanno assistito a una inesorabile e quasi illimitata ramificazione scientifica e strategica, iniziata con le manifestazioni natalizie di Antonio Tutolo e ora per tutto il resto con Pitta. Tuttavia la base strutturale su cui poggiano tante, troppe, attività è ancora molto solida, perché sopra ci sono non soltanto i carrozzoni delle rievocazioni storiche ma anche tanto altro, nei settori dello sport, dello spettacolo, dell’arte e perfino dell’assistenza a categorie fragili. È una specie di nube che avvolge tutto e tutti: chi non entra poco capisce e meno vede, chi è dentro è allineato e coperto, come una falange. Non a caso, a distanza di poche ore dalle accuse di Gens Capitanatae rilanciate dai media locali, c’è stata la mobilitazione generale delle truppe costumate, con redazione di un unico testo da diffondere in quanti più modi possibili (cercando di imporlo anche ad altri esterni ma vicini), secondo una narrazione per certi aspetti anche più efficace di quella spesso mostrata da Pitta stesso, dal quale ci si aspetta, mai dimenticarlo, l’obiettivo finale dell’affidamento in gestione dei monumenti cittadini. 
Quest’ultima sarebbe una grossa responsabilità anche politica da prendersi, perché questa vicenda ha un evidente risvolto politico: finora nessuno ha toccato palla, e chi ha fatto parte della squadra è stato inserito in più ruoli, con il risultato estremo di poter attingere da più fonti con più progetti, sommando alla fine centinaia di migliaia di euro di provvidenze pubbliche. Molti altri hanno fatto e continueranno a fare solo le comparse o gli spettatori. Del resto, basta chiedere a Luciano Toriello.

E che sia politica lo dimostra il fatto che dalla minoranza ultimamente hanno acceso i riflettori, sebbene con un vago retrogusto elettorale legato agli imminenti posizionamenti. Lo si è visto pure con i recenti incarichi tecnici assegnati: gli ex amici sono diventati nemici e viceversa, ma la memoria spesso è corta, anche quella che fa dimenticare certe dichiarazioni e certe foto sui profili social. E poi ci sono battutine in giro, soprattutto in zona Partito Democratico, che lasciano intendere come pure da quelle parti ci fosse un clima più da sopportazione che da vera adesione a certe posizioni in cui Finizio e la sua galassia si sono mossi con grande disinvoltura e appoggi trasversali: i 30 mila euro per le 5 Porte Storiche, arrivati dalla Regione Puglia in quota Lega, auspice dichiarato Joseph Splendido al quale Pitta è molto vicino, risalgono solo a quattro mesi fa.
Una su tutte la dichiarazione di Lucilla Calabria su Finizio, entrambi ex componenti del direttivo locale: “Era nella segreteria dove non abbiamo mai avuto il piacere di sentire un suo intervento che esulasse dall'autocompiacimento. Per fortuna con le dimissioni del segretario sono decadute tutte le cariche secondarie”.
Ancora una volta sibillino pure il consigliere comunale dem Antonio Dell’Aquila, a commento delle accuse di Gens Capitanatae: “Il diavolo fa le pentole…”.

E non a caso l’esplosione della situazione ha provocato un affondo di una parte della minoranza a Palazzo Mozzagrugno, quella del gruppo “Per Lucera” composto dai consiglieri comunali Fabrizio Abate, Francesca Niro, Francesco Aquilano, Vincenzo Checchia, Raffaele La Vecchia che hanno diffuso una nota di biasimo su buona parte di quanto visto e fatti finora, partendo dai due fatti oggettivi degli ultimi giorni: “Omissioni e dimenticanze imperdonabili – è scritto – compresa quella sull’attore Fabrizio Gifuni che tanto si è speso per la causa, e pure per la figura del drammaturgo lucerino Umberto Bozzini, la cui opera artistica viene portata avanti dall’Associazione Mythos che promuove in suo onore anche un concorso letterario nazionale. Queste crepe nell'organizzazione culturale più importante della città ci impensieriscono e ci pongono degli interrogativi. Il timore è che questa altisonante operazione si trasformi in un palcoscenico per pochi adepti, sempre i soliti, che metteranno in scena un copione già scritto da tempo, nonostante gli illusori tavoli tematici di progettazione aperti a tutte le associazioni culturali avessero fatto intendere un coinvolgimento ben più ampio. Questa volta però i soldi pubblici stanziati sono veramente tanti e i cittadini hanno il diritto di sapere come non mai in trasparenza criteri e motivazioni delle scelte fatte ed anche delle esclusioni. Non permetteremo che Lucera si trasformi da capitale della cultura in capitale del clientelismo e delle opacità”.

Riccardo Zingaro

(Luceraweb – Riproduzione riservata)

Condividi con:

0,0000s.