09/04/2025 08:55:35

Altro tempo per i lavori in centro storico

In una determina di 5 pagine del 31 marzo scorso c’è scritto tutto, fin dalla genesi dei lavori in corso nel centro storico di Lucera che da mesi è sostanzialmente tagliato a metà sotto tutti i punti di vista, per la realizzazione degli interventi di mantenimento e miglioramento della qualità dei corpi idrici in Via Amendola, Via Carpentieri, Via Quaranta, Via de Nicastri, Via Giannone, Via Vitagliani, Vico Percettore, Via Petrilli e Vico San Pardo, per l’adeguamento del recapito finale verso il canale “Stella” in contrada Acquasalsa.
L’unica cosa che non c’è scritta è perchè la ditta “Verde Futura coop Agroforestale” di Cagnano Varano, già beneficiaria di due subappalti per la rimozione e posa in opera del basolato, ha chiesto e ottenuto una proroga per il completamento dell’opera. In realtà aveva invocato quattro mesi, tempistica avallata anche dal direttore dei lavori, ma ne ha ottenuti solo due dal dirigente alle Opere pubbliche, Antonio Lucera, il quale ora dovrebbe a sua volta spiegare per iscritto come conciliare un’istanza precisa con una risposta dimezzata.

L’Amministrazione Pitta, nel frattempo, dovrebbe andare a spiegare ai residenti della zona come e quando potranno essere liberati da un blocco che si sta protraendo da circa otto mesi e a questo punto potrebbe raggiungere anche l’anno di durata, generando una marea di disagi logistici e strutturali che si stanno ripercuotendo anche sul resto della cittadinanza, oltre che sulla relativa circolazione veicolare interrotta.
La situazione sul posto viene definita non più sostenibile da chi abita nelle vicinanze e direttamente nelle strade interessate, con la conseguenza di un malcontento generale e crescente, peraltro quasi una costante quando si tratta di lavori pubblici. Del resto, basta chiedere anche ai residenti di Piazza Salandra e dintorni, dove la protesta di un cittadino ha portato alla mobilitazione di polizia locale e sindaco, con successivo provvedimento di rilascio di permessi temporanei di passaggio sotto i varchi della Ztl, se non altro per rientrare a casa.
Sulla materia, a ogni modo, ci sono ancora delle questioni irrisolte, come la palestra della scuola Bozzini-Fasani che continua a essere una spina nel fianco della comunità scolastica, alla quale andrebbero spiegate le motivazioni della negazione di un diritto alla pratica sportiva indoor che incide direttamente dalla qualità dell’offerta formativa in Viale Raffaello.

r.z.
 

(Luceraweb – Riproduzione riservata)

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