Verso la Fondazione 'Secondo Federico'

La Giunta regionale ha approvato lo schema di statuto della Fondazione di partecipazione “Fondazione Secondo Federico”. La sua finalità è promuovere e valorizzare il patrimonio storico, architettonico, artistico e culturale presente nella provincia di Foggia e nel resto della Puglia, legato alla figura di Federico II, sostenendone, in modo particolare, la conoscenza e la fruizione attraverso l’integrazione tra espressioni della cultura digitale, industriale e artigianale, nella dimensione europea e mediterranea, unitamente alla realizzazione di interventi e programmi in ambito culturale e sociale ispirati alla figura di Federico II.
“Si tratta dell’atto formale che precede la formale costituzione dell’organismo – ha commentato Paolo Campo, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, che ne è stato il promotore, con uno stanziamento triennale di 250 mila euro – ed entro la fine della legislatura raggiungeremo l’obiettivo di far nascere la prima fondazione a guida regionale in provincia di Foggia. Il compito strategico sarà investire energie e risorse nella progettazione di attività orientate alla conoscenza e alla fruizione di un immenso patrimonio di idee e valori, beni e siti. L’intento, esplicitato tanto nella legge approvata in Consiglio regionale il 28 novembre 2023 che nello Statuto appena approvato, è operare un’originale integrazione tra espressioni della cultura analogica e digitale, proiettate in una dimensione europea e mediterranea, oltre a promuovere interventi e programmi di valorizzazione e fruizione dei siti federiciani a fini scientifici e turistici. Tutto ciò sarà realizzato favorendo la connessione tra istituzioni pubbliche e soggetti privati, com’è tipico delle fondazioni di partecipazione, e la valorizzazione di competenze scientifiche ed esperienze operative. La ‘Secondo Federico’ avrà sede a Foggia e sarà inizialmente costituita dalla sola Regione Puglia. Nella fase successiva si aprirà alla partecipazione di istituzioni, enti pubblici e soggetti privati che vorranno condividerne gli obiettivi ed essere parte attiva della programmazione strategica”.
Red.
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