10/04/2025 14:18:55

Le foto di Coduti arrivate fino a Bari

Quando si è precursori in qualcosa, prima o poi qualcuno se ne accorge. È il caso di Pino Coduti, fotografo di Lucera che sta esplorando talmente bene la tecnica dell’infrarosso cromatico da aver già ricevuto riconoscimenti a livello mondiale, arrivati dai Tokyo International Foto Awards dove ha recentemente ottenuto il Bronze Award con il progetto "Infrascape: Amalfi Coast" e l'Honorable Mention con il progetto di fotografia di matrimonio "Infrascape: A Journey Beyond The Visible". Entrambe le collezioni di sei immagini premiate al concorso sono state realizzate con questa modalità peculiare che consente di rivelare una realtà invisibile all'occhio umano, trasformando ogni scena in un'opera d'arte dai toni surreali e onirici. 
Insomma, un “Realismo magico” che dà il titolo anche a una mostra personale inaugurata a Bari giovedì scorso, alla Galleria Foto Diego dove resterà aperta fino al prossimo 16 aprile. 
L’iniziativa ha suscitato tanta curiosità e interesse tra il pubblico di appassionati e amatori, durante il vernissage che ha attirato pubblico attento e competente proveniente dal capoluogo regionale, ma anche di persone arrivate appositamente da Matera e Lecce.

“Questa tecnica innovativa permette di svelare paesaggi e momenti intimi con una visione completamente nuova – ha spiegato Coduti - dando vita a fotografie straordinarie che sfidano le convenzioni tradizionali. L’infrarosso cromatico consente di superare il visibile e di svelare una realtà che esiste ma che l’occhio umano non percepisce. È come aprire una finestra sul mistero che si nasconde sotto la superficie delle cose”. 
Il titolo della mostra richiama volutamente la corrente pittorica del primo Novecento e il concetto freudiano di “perturbante visivo”: quel senso di meraviglia e straniamento che nasce di fronte a immagini che, seppur reali, rivelano qualcosa di inatteso, quasi onirico.

Coduti ha introdotto i presenti nel mondo affascinante della fotografia all’infrarosso, raccontando in modo semplice e coinvolgente come funziona questa tecnica anche dal punto di vista scientifico. Un viaggio iniziato con un accenno storico — dalle prime sperimentazioni fotografiche all’infrarosso nell’arte, fino all’uso recente in alcuni film high-end come Dune: Parte Due — per poi condurre i presenti nella sua personale visione: un linguaggio espressivo che trova applicazione sia nella fotografia di paesaggio che in quella di matrimonio, provocando domande di approfondimento su un progetto che sta rivelando tutta la sua sostanza artistica e immaginifica.

r.z.

(Luceraweb – Riproduzione riservata)

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