14/04/2025 08:30:49

Disabilità, come sta cambiando l’accessibilità

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre un miliardo di persone nel mondo (circa il 16% della popolazione globale) ha una qualche forma di disabilità. Si tratta di una parte significativa della società, che spesso si scontra con ambienti progettati solo per corpi “standard”.
È evidente, quindi, l’importanza e l’urgenza di progettare spazi privati e pubblici in grado di essere più accoglienti per tutti, tenendo in considerazione le difficoltà degli altri nel relazionarsi con ambienti poco inclusivi. 

Le barriere architettoniche iniziano in casa
Spesso si pensa che il problema dell’accessibilità riguardi solo gli spazi pubblici. Tuttavia, molte persone vivono in abitazioni inadatte alle loro esigenze: scale interne, bagni stretti, cucine inaccessibili sono alcune delle caratteristiche comuni alla maggior parte delle case.
D’altronde, l’accessibilità inizia proprio dall’ambiente domestico, uno spazio che dovrebbe sempre garantire autonomia e sicurezza. Bisogna quindi verificare che la propria abitazione sia in grado di essere sufficientemente accogliente e inclusiva per tutti. 
Non sempre servono ristrutturazioni invasive o soluzioni antiestetiche per migliorare l’accessibilità domestica e rendere la casa un ambiente più adatto anche alle persone disabili. Oggi, infatti, esistono soluzioni discrete e funzionali che permettono di eliminare facilmente le barriere architettoniche.
Una di queste è rappresentata dai montascale per disabili di Vimec, progettati appositamente per adattarsi agli spazi esistenti, anche in contesti di pregio estetico. I montascale Vimec, infatti, uniscono design e funzionalità, offrendo soluzioni personalizzate che non compromettono lo stile dell’ambiente domestico.

Accessibilità significa anche tecnologia
Oggi la tecnologia sta rivoluzionando il modo in cui le persone con disabilità vivono, comunicano e lavorano. Esistono infatti software per la comunicazione aumentativa, app vocali, interfacce adattive, sensori di movimento, e persino intelligenze artificiali che supportano la mobilità o la lettura per persone cieche o ipovedenti.
Al giorno d’oggi l’accessibilità digitale è il nuovo fronte da conquistare, affinché anche le persone con disabilità possano usufruire dei numerosi vantaggi offerti dalla tecnologia. Quest’ultima, però, deve imparare ad essere più inclusiva, tenendo conto anche delle esigenze dei disabili nello sviluppo di nuove soluzioni per migliorare la vita quotidiana delle persone.

Il design inclusivo è il futuro dell’architettura e dell’arredo
Negli ultimi anni si sta affermando un nuovo approccio: il design universale o inclusivo. Questa proposta innovativa mira a creare ambienti accessibili a tutti fin dall’inizio, ovvero senza bisogno di adattamenti successivi, progettando da subito spazi che garantiscono la massima accessibilità a chiunque. 
Questo è possibile attraverso l’implementazione negli edifici di una serie di soluzioni come rampe integrate, pulsanti a portata di mano, cucine regolabili e porte scorrevoli: in questo modo l’accessibilità diventa parte integrante della bellezza e della funzionalità degli spazi.

Una società accessibile è una società migliore per tutti
Non sono solo le persone con disabilità a beneficiare di ambienti accessibili, ma l’intera società. Le mamme con passeggini, gli anziani, chi ha una gamba rotta, i bambini piccoli, chi trasporta pacchi: tutti traggono vantaggio da spazi più fruibili, sicuri e comodi.
D’altronde, inclusività significa creare una società più giusta, più equa e più umana per tutti, nessuno escluso. Per questo oggi è possibile parlare di accessibilità come di un’opportunità, una sfida collettiva che coinvolge architetti, aziende, cittadini e istituzioni rappresentando un passo verso una società più aperta e accogliente.

Red. 

(Luceraweb – Riproduzione riservata)

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