Le Girls della Manzoni sempre più Stem

Le cosiddette materie Stem (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) si colorano sempre più di rosa. Una dimostrazione l’hanno data diverse alunne della secondaria dell’istituto Manzoni-Radice di Lucera che ha piazzato addirittura quattro squadre nella finale nazionale della 17esima edizione delle Olimpiadi di Problem Solving, organizzate dall'Università di Bologna e sostenute dal Ministero dell'Istruzione. La cerimonia si è tenuta al Campus Universitario di Cesena, dove il gruppo lucerino si è aggiudicato già da subito il premio per l’originalità di uno dei quattro elaborati presentati, tutti approdati alla manifestazione conclusiva tra gli oltre 600 arrivati da tutta Italia.
Sono stati tutti realizzati nell'ambito della misura del Pnrr “Girls in Steam”, un club di tecnologia rivolto esclusivamente alle alunne delle categoria, invitate quindi ad avvicinarsi alle discipline scientifiche, cimentandosi con la progettazione di manufatti interattivi, utilizzando la tecnologia “conduttiva” della scheda “Makey Makey”, con il software “Scratch”.
La scheda de “Il cuore interattivo” (autrici Maria Francesca Casiero, Chiara Cozzolino, Clarissa Picciuto e Alice Scioscia), ha ottenuto il Premio Originalità, e si sofferma sul battito attivo del cuore con i conseguenti suoni naturali che rappresentano il battito della Terra e la vita che c’è su di essa. L’arresto cardiaco e i conseguenti suoni non piacevoli, rappresentano il non rispetto degli uomini nei confronti della Terra. Se si tocca il cuore, il computer riproduce il disegno di un cuore rosso e il Battito cardiaco è accompagnato da suoni naturali di cascate e uccelli che cantano. Se si tocca la frase “Heartbeat and Earth breath dance at the same rhythm“, il computer mostra il disegno di un cuore nero con l’arresto cardiaco accompagnato da suoni che ricordano l’inquinamento e i problemi del nostro pianeta. Infine, toccando nuovamente la scritta, si conclude la riproduzione di suoni e immagini con la canzone “Yellow” dei Coldplay, che rappresenta la vita e la bellezza della Terra.
Ne “Il vulcano interattivo” (autrici Greta Calmo, Giorgia Cioccariello, Anna Mazziotti, Anna Chiara Simonetti, Sara Soprano), l’oggetto interattivo è costituito da un modello tridimensionale di un vulcano realizzato con carta e colla. Nella parte spaccata è visibile la camera magmatica e sulle pendici sono state create le colate di lava con la colla a caldo. Toccando in un determinato punto del modellino, si avvia la descrizione scientifica della parte. Il messaggio di sostenibilità ambientale del progetto fa riferimento all’inquinamento naturale dovuto al fenomeno vulcanico e all’effetto serra.
“L’occhio interattivo”, invece (Marta Amorico, Anna Licia Cannizzo, Matilde De Benedittis, Sveva Martinelli), rappresenta la visione del mondo in due condizioni opposte: inquinato e non inquinato. Quando l’occhio osserva il mondo inquinato pieno di smog e colori spenti vengono trasmessi suoni che comunicano il disagio del pianeta. Al contrario, quando l’occhio volge il suo sguardo verso il mondo non inquinato, ricco di natura e colori vivaci, con suoni positivi percepiamo l’armonia della natura.
“The interactive solar system”, infine (Maria Elide De Vecchi, Cecilia De Vecchi, Chiara Inglese, Flavia La Forgia e Margherita Tibelli) è un modello in 3D del sistema solare, e ogni corpo celeste è collegato tramite strisce adesive di rame e cavi elettrici al Makey Makey. In questo artefatto le alunne hanno utilizzato le loro competenze trasversali e multidisciplinari: dall’arte alla scienza fino alla lingua inglese. Ogni pianeta è descritto in lingua inglese dal punto di vista scientifico, ma sono citate anche curiosità ed aspetti culturali. Anche in questo lavoro c’è un messaggio: nel sistema solare, come nel resto dell’universo, esiste un inquinamento naturale. Solo sulla Terra esiste anche un inquinamento causato dall’attività umana, che può portare alla morte del pianeta e anche influenze nello spazio con detriti spaziali e contaminazioni.
“Con questo approccio – hanno spiegato i docenti – tutte trovano una propria voce, un proprio modo di esprimersi, in un ambito considerato di tradizionale appannaggio maschile. Durante il workshop le ragazze hanno avuto modo di illustrare i propri progetti alle altre scuole partecipanti e alla commissione valutatrice con padronanza ed entusiasmo. Questo straordinario risultato è un riconoscimento della qualità educativa dei progetti proposti dal nostro istituto”.
Riccardo Zingaro
Vedi anche: Nove alunni alle semifinali Kangourou
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