07/05/2025 07:20:37

I cardinali passati da Lucera (e i papi da Troia)

Tempo di conclave, e quindi tornano protagonisti i cardinali che oggi entreranno nella Cappella Sistina per eleggere il nuovo pontefice. In questi giorni i media nazionali e internazionali stanno elencando tutti i nomi e i volti dei porporati, sia quelli che avranno diritto di voto, sia coloro che lo hanno perso per sopraggiunti limiti di età di 80 anni, ma hanno ancora una certa influenza sul percorso di scelta del nuovo capo della Chiesa cattolica.

E per chi ha un poco di memoria e ricordo degli ultimi venti anni della diocesi, trova almeno nove nomi di chi ha incrociato almeno una volta la sua vita pastorale con Lucera, sempre e soprattutto in relazione alla figura di San Francesco Antonio Fasani e alla Madonna di Lourdes.
Il primo che emerge dagli archivi, anche in ordine cronologico, è direttamente il decano del collegio, Giovanni Battista Re (nella prima foto), il quale peraltro ha celebrato sabato mattina le esequie di Papa Francesco. Il cardinale di 91 anni è stato in città a febbraio 2009, ospite del vescovo dell'epoca Domenico Cornacchia, a sua volta dimissionario dalla diocesi di Molfetta dopo aver compiuto 75 anni a febbraio scorso.
La presenza dell'allora prefetto della Congregazione dei vescovi fu data da tre importanti ricorrenze: i tricentenari del conferimento al Fasani del titolo di Padre Maestro, e della consegna del crocifisso miracoloso di Troia al vescovo Emilio Cavalieri da parte del suo autore, Pietro Frasa, proprio quest'anno in ostensione nella cattedrale romanica. E poi venne presentato e benedetto l'Ostensorio di Raffaello, una importante e preziosa opera d'arte orafa promossa dall’Arciconfraternita della Beata Vergine di Lourdes di Lucera, in occasione del 150esimo anniversario dell’apparizione della Vergine in Francia.

In quello stesso anno, si registrò anche la visita di Josè Saraiva Martins, oggi 93enne, allora prefetto della Congregazione delle cause dei santi. In quel 3 ottobre, benedisse i nuovi uffici di curia del palazzo vescovile e diede il via alle attività del Club diocesano del Serra International. A giugno 2022 fu la volta di Ernest Simoni (97 anni) che visitò in due giorni anche Troia, Biccari e Casalvecchio, anche perché di origine albanese e perseguitato per diversi anni dal regime comunista del suo Paese. Nell’occasione fu accolto dall’attuale vescovo Giuseppe Giuliano. Tutti e tre non voteranno, quindi, così come non voterà Giuseppe Bertello (83 anni), presente a Lucera il 29 novembre 2012, giorno in cui celebrò la messa per l'elevazione della chiesa di San Francesco a basilica minore, su iniziativa dello stesso Cornacchia. In quella storica giornata, l'allora presidente del Governatorato e della Commissione pontifica dello Stato di Città del Vaticano, fu latore del decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti con cui Papa Benedetto XVI dispose il provvedimento. L'evento viene ricordato in una grande iscrizione visibile sulla parete interna sinistra del tempio angioino.

Uno dei due votanti, invece, è Robert Sarah della Guinea (80 anni a giugno), che venne a Lucera  esattamente 9 anni fa, in occasione del trentennale della canonizzazione del Padre Maestro, allora con il ruolo di Prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Fu accolto dall'amministratore diocesano, monsignor Ciro Fanelli. 
In quello stesso 2016, il cardinale Salvatore De Giorgi, oggi 95enne, fu l'alto prelato che affiancò di fatto l'attuale vescovo di Melfi nel presiedere le celebrazioni agostane delle Feste patronali di Santa Maria Assunta, profondo conoscitore della Capitanata per aver guidato in precedenza l'arcidiocesi di Foggia.

L'ultimo in ordine di tempo è stato infine Mauro Gambetti, 60enne attuale arciprete della Basilica di San Pietro e vicario uscente per la Città del Vaticano. Il 29 novembre 2022 ha partecipato alla festa cittadina del Fasani, sfilando anche nella processione per le vie della città, lui frate minore conventuale invitato dal rettore del santuario e confratello padre Andrei Ficau.
Due invece i porporati nel frattempo defunti e comunque passati da Lucera negli ultimi anni. Nel febbraio 2011 fu la volta di Bernard Agrè, originario della Costa d'Avorio che prese parte alla festa della Madonna di Lourdes, con un'apparizione quasi fugace e sicuramente poco solenne.
Sempre nel 2011, ma a settembre, infine, ci fu la visita di Angelo Amato, molfettese scomparso il 31 dicembre scorso, allora prefetto della Congregazione delle cause dei Santi. Venne a rendere omaggio al Padre Maestro in occasione dell'anno giubilare della sua canonizzazione avvenuta nel 1986.

Quanto direttamente ai papi, invece, nella diocesi di Lucera-Troia c’è una bella gara anche se senza storia, anche perché all’ombra del rosone romanico il rapporto affonda nei millenni. Valga un dato fornito direttamente da Giovanni Paolo II che, in visita il 27 maggio 1987 nelle due città, davanti alla più bella cattedrale dei Monti dauni fece una battuta: “Troia batte Lucera 6-1!”. 
Si riferiva al fatto che già cinque suoi predecessori avevano già toccato la terra troiana, subito dopo la costruzione della sua chiesa più importante: Benedetto VIII (1022), Urbano II (1093), Pasquale II (1115), Callisto II (1120) e Onorio II (1127). Gli ultimi quattro hanno addirittura celebrato sul posto altrettanti Concili, a confermare il forte legame del Papato con la città. 
A questo si aggiunge che il 22 ottobre 1985, negli ultimi mesi di autonomia diocesana prima dell’accorpamento a Lucera, ci fu la visita dell’allora cardinale Joseph Ratzinger che poi sarebbe diventato Benedetto XVI, il quale apprezzò molto il pulpito con i suoi bassorilievi di grande significato teologico.

Riccardo Zingaro

(Luceraweb – Riproduzione riservata)

Condividi con:

0,0156s.