07/05/2025 10:21:53

Il blitz degli agricoltori al porto di Manfredonia

Coldiretti Puglia lancia l’allarme per l’invasione di grano dal Canada, con gli arrivi raddoppiati nel solo mese di gennaio 2025 dell’82% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Si tratta di prodotto che viene trattato in preraccolta con il glifosato, una modalità vietata nel nostro Paese.
“E’ importante tutelare le aziende agricole e i consumatori assicurando reciprocità delle regole e trasparenza in etichetta”, hanno fatto sapere da Bari, in occasione del blitz di questa mattina al porto di Manfredonia con gommoni e motoscafi.  Gli agricoltori sono andati all’arrembaggio della nave “Rooster” proveniente dal Quebec, carica di quasi 28 mila tonnellate di cereale, per la mobilitazione a difesa del Made in Italy ed impedire che vengano spacciati come pane e pasta italiani quelli ottenuti con grano importato.

Due gli slogan coniati: “Mamma è ora di dare battaglia” e “Mamma sei sicura che quello che mangiano i tuoi figli non contenga schifezze”. Nel frattempo è sttao allestito un presidio per denunciare lo scenario critico per le imprese agricole e per i consumatori, con il crollo del prezzo del grano pugliese che ha perso 40 euro in un anno, mentre solo a gennaio sono arrivati 87,4 milioni di chili di grano duro dal Canada, già in aumento del 68% nel 2024. 
“Coldiretti è favorevole agli scambi commerciali ma serve un’armonizzazione delle regole basate sul principio di reciprocità e di trasparenza – è stato aggiunto – ma è una situazione che rischia peraltro di peggiorare a causa dei dazi. Secondo il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan, la guerra commerciale tra Usa e Canada potrebbe far calare gli acquisti di cereali canadesi negli States spingendo di fatto a indirizzarli verso altri mercati. Gli arrivi massicci di grano dall’estero confermano un trend che negli ultimi anni ha visto una serie di Paesi, dal Canada alla Turchia, fino alla Russia, alternarsi di fatto nell’inondare il mercato italiano di prodotto, spesso in coincidenza con il periodo di raccolta. Così sono gli agricoltori a pagare a caro prezzo le ripercussioni che inevitabilmente queste operazioni avranno sul loro reddito in un periodo difficile per un settore stretto tra pratiche sleali e cambiamenti climatici che rischiano di far sparire soprattutto le piccole aziende, proprio quando siamo alle porte della nuova campagna” 

Secondo le prime stime, il quadro tendenziale è quello di un calo significativo delle superfici a grano duro con punte del 10% in Puglia, dove di fatto si concentra la produzione nazionale, aggravata anche dall’aumento dei costi di produzione e dalla la siccità che lo scorso anno ha tagliato la produzione di un quinto.  
Nella coltivazione del grano turco vengono usate, ad esempio, sostanze da anni vietate in Europa, dal Carbendazim, un fungicida sospettato di avere effetti cancerogeni, al Malathion un altro fungicida tossico per le api, dal Cyflutrin, insetticida anch’esso cancerogeno, al Glifosato, l’essiccante vietato in Italia in pre raccolta e usato anche sul grano canadese e su quello russo, che viene prodotto utilizzando un’altra sostanza non permessa nella Ue, l’erbicida Fenoxaprop Pethyl. Il grano ucraino viene, invece prodotto usando il Chlorothalonil, un fungicida sospetto cancerogeno. 
Coldiretti sta chiedendo da tempo più controlli alle frontiere sulla qualità e sulla salubrità delle merci importate e il rispetto del principio di reciprocità, così da garantire che tutti i prodotti agroalimentari in entrata rispettino gli stessi standard a livello ambientale, di sicurezza e di rispetto dei diritti dei lavoratori, che sono garantiti dagli agricoltori italiani.

Red. 

(Luceraweb – Riproduzione riservata)

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