Dolore cronico e incidenza sulle donne

Il Policlinico e l’Università di Foggia, assieme al Rotaract di Lucera, hanno organizzato un convegno medico scientifico in programma venerdì 9 maggio alle 18.30 al Circolo Unione di Lucera.
Il titolo è “Dolore cronico: perché le donne soffrono di più?”, con la finalità di divulgare il concetto di dolore cronico, una vera e propria patologia con un impatto molto significativo sulla vita, con possibilità di cure, farmacologiche e interventistiche mininvasive, mirate a ridurre il dolore e migliorare la qualità di vita dei pazienti. Tutti servizi erogati da anni al reparto di Medicina del Dolore attivo anche all’ospedale Lastaria, condotto dagli anestesisti Nicoletta Di Francesco (che cura l’iniziativa, nella foto), Antonio Carrideo e Teodoro Di Foggia.
Sono previste le presenze di Gilda Cinnella, direttrice della Anestesia e Rianimazione universitaria, Lucia Mirabella, direttrice della scuola di specializzazione in Anestesiologia, Rianimazione, Terapia intensiva e del Dolore e il presidente del Rotaract Lucera, Mario Forte.
Le relazioni sono state affidate a Luigia Trabace, coordinatrice nazionale del gruppo di lavoro di Tossicologia e Farmacologia di genere dell’Università di Foggia, dei medici in formazione specialistica Luigi Farina ed Elisa Zecchillo, oltre ai tre professionisti che operano nella struttura di lucera.
Circa 10 milioni di persone sono affette da dolore cronico, un dolore cioè che dura da più di tre mesi, e ben il 60% di questa popolazione è rappresentata dal sesso femminile. Patologie dolorose più frequenti nel sesso femminile sono la fibromialgia, l’artrosi e l’osteoporosi. Le donne sono spesso colpite da più condizioni dolorose concomitanti ed in questo entrano in gioco fattori genetici, ormonali, ma anche psicologici e socioculturali. La donna, infatti, nonostante sperimenti un dolore più intenso rispetto all’uomo ed abbia una minore tolleranza al dolore, spesso sottovaluta la sintomatologia per garantire il suo ruolo nella famiglia e nella società, tendendo a prendersi cura dei bisogni di salute degli altri, prima che dei suoi. I sintomi riferiti sono molto frequentemente trascurati, perché ricollegati a stati di ansia e depressione, mentre, invece, il dolore cronico ha importanti basi biologiche, verificate dalla ricerca scientifica.

L’approccio alla paziente con dolore cronico è sicuramente multimodale, ossia farmacologico ed interventistico mininvasivo, nel rispetto delle linee guida di trattamento, a seconda del tipo di dolore sperimentato.
Red.
Contatto reparto: 0881-738449
Vedi anche: Piemontese e Tutolo rassicurano sul Lastaria