Tutolo in Molise a ‘chiedere’ l’acqua

L’auspicata connessione idrica tra Puglia e Molise dovrebbe essere più che altro un fatto tecnico, prima che politico, e invece si sta trasformando in una contesa tra schieramenti, e peraltro a cavallo tra le due regioni.
La scorsa settimana il consigliere regionale molisano Guido Sabusco ha partecipato a una commissione convocata a Bari per cominciare a parlare seriamente di condivisione dell’acqua, tramite l’ormai famosa condotta con cui collegare la diga del Liscione con il potabilizzatore di Finocchito.
Ma questa circostanza ha scatenato una bufera oltre confine, perché a Campobasso è insorta buona parte della minoranza, in particolare il Partito Democratico che ha dichiarato apertamente di essere contrario a questa operazione. Lo ha detto senza mezzi termini la capogruppo Michela Fanelli, evidenziando che l’intera assemblea sia stata scavalcata, promettendo di presentare martedì prossimo una mozione in aula mirata a “impedire che la nostra acqua venga svenduta senza alcuna garanzia per i molisani”.
Si tratta di una questione caldeggiata da anni da Antonio Tutolo, autore di svariate iniziative a tutti i livelli, e oggi ha fatto sapere di voler cogliere l’occasione per andare direttamente a Campobasso: “Martedì sarò davanti alla sede del Consiglio regionale del Molise - ha annunciato - per far capire ai cittadini che l'acqua che arriverebbe in Puglia sarebbe l'eccesso che la loro regione butta in mare, circa 102 milioni di metri cubi. Uno spreco immane di risorsa che può essere utilizzata per i circa 6 mila ettari di terreni del basso Molise e ciò che ‘avanza’ per la Capitanata. Posto che l'acqua non è del Molise, a me piace che si arrivi a dei risultati vantaggiosi per entrambe le Regioni attraverso il dialogo e una pianificazione condivisa. Questa emergenza è una sfida che non dovrebbe mai essere oggetto di strumentalizzazione politica o di indecorosi spettacoli a danno dei cittadini, per cui mescolare le acque con dibattiti fuorvianti non fa un buon servizio né alle due comunità. Recuperare l'acqua in eccesso è una questione di responsabilità e buon senso, non un pretesto per contese. Il primo serio incontro interlocutorio con i rappresentanti della Regione Molise, da me fortemente voluto e organizzato proprio per sbloccare decenni di inerzia, ha messo in luce le esigenze chiare e reciproche. La necessità di potenziamento della condotta del Liscione può dissetare noi e nello stesso tempo garantire l'acqua per l'irrigazione del basso Molise con circa 18 milioni di metri cubi che sarebbero raggiunti dalla nuova rete di distribuzione, alleviando condizioni critiche anche lì. La Puglia non chiede di sottrarre nulla, e solo l’acqua in eccesso andrebbe alla Puglia per uso potabile, liberando così la diga di Occhito per l'irrigazione. Ho invitato il consigliere Sabusco proprio per avviare questo dialogo e lo ringrazio per aver accolto l'invito, dimostrando un'apertura fondamentale. Per questo, mi riesce difficile comprendere come esponenti del Pd molisano, lo stesso che in Puglia è in maggioranza, possano andare contro un'interlocuzione basata su un principio così semplice: l'utilizzo di risorse in eccesso. Si dimentica un fatto fondamentale: l'acqua non è proprietà né del Molise né della Puglia. È un bene comune. Il dialogo è una necessità irrinunciabile per trovare soluzioni condivise. Ma sia chiaro: l'assenso del Molise a concedere l'acqua in eccesso alla Puglia, secondo le normative vigenti, non è giuridicamente necessario”.
Il dossier era stato comunque “benedetto” anche dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Nella sua visita in provincia di Foggia di qualche giorno fa, si è esposto anche sul progetto di collegamento della condotta idrica del Liscione con il sistema gestito dal Consorzio di Bonifica per la Capitanata, affermando che si tratta di un’operazione che il suo dicastero vede favorevolemente, mettendo sul piatto un finanziamento di 50 milioni di euro.
r.z.
(Luceraweb – Riproduzione riservata)