L'eredità dialettale di Romano Petroianni

Sono stati celebrati ieri mattina i funerali di Romano Petroianni, un lucerino che aveva dimostrato di tenere tanto anche al patrimonio immateriale della sua città.
Da diversi anni a questa parte, specie dopo il pensionamento, aveva messo in particolare al centro della sua attività di studio e ricerca il dialetto locale, dal quale ha tirato fuori perle nascoste grazie alla sua dedizione e alla sua tenacia nell’andare alle fonti storiche ed etimologiche di migliaia di termini, modi di dire ed espressioni che fanno sempre meno parte della parlata comune.
Non a caso, ha lasciato una produzione vastissima, comprensiva di Antologia, Grammatica e Vocabolario, con oltre 40 mila voci che lui stesso non solo aveva realizzato ma anche letteralmente pesato, perché i tre volumi sono arrivati a 7 chilogrammi.
Il titolo lo rappresentava perfettamente non nella fisicità, quando nel suo approccio fulmineo, convinto e convincente: “U rataville”. Si tratta del terzo esempio di cimento del genere a Lucera, anche se poi nessuno di questi ha avuto la diffusione che avrebbe meritato.
Ma siccome Petroianni sapeva bene che poi bisognava raggiungere quante più persone possibili con maggiore agevolezza, aveva ideato gli ormai famosi quadernetti gialli, vale a dire dei piccoli compendi tematici autoprodotti e contenenti una lunga serie di termini di cui è fornita ampiamente anche la biblioteca di Luceraweb che lui stesso contribuiva di persona a rimpinguare.
Ora quelle rapide guide sono la sua eredità letteraria e caratteriale, così come la sua opera omnia che nell’anno della Capitale della Cultura andrebbe fissata in una pubblicazione definitiva e in una forma di fruizione maggiormente aderente ai tempi moderni.
r.z.
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