01/07/2025 11:59:25

La solidarietà a Gifuni è rimasta in valigia

Intorno alle 20 di una sera d'estate in Piazza Matteotti a Lucera è piuttosto difficile distinguere i passanti, i curiosi e gli effettivi aderenti a un flash mob come quello organizzato ieri come "gesto di solidarietà" per Fabrizio Gifuni e Natalia Di Iorio, dopo la loro clamorosa e ormai famosa presa di distanza dalla direzione artistica e materiale di "Prima Vera al Garibaldi".
A voler essere benevoli, le reali presenze saranno state qualche decina, sicuramente non più di cento e altrettanto sicuramente molte meno di quelli che hanno firmato la petizione on line lanciata la settimana scorsa, arrivata a meno di 600 firme.

L'ideazione dell'iniziativa prima, e la risposta sparuta dei cittadini poi, è stata però la dimostrazione più plastica di come si riesca a passare velocemente dalla ragione al torto, forzando una vicenda in cui il sindaco Giuseppe Pitta era in piena crisi politica, dialettica e organizzativa, ma ieri sera stessa ha (abilmente) ribaltato la situazione evocando insipienza, caratteristica citata proprio da Gifuni sul suo conto e che si è invece proiettata su chi ha dimostrato di vivere una realtà parallela, completamente distaccata dal sentimento della comunità, pensando che la città sia quella che svolge il compitino lavandosi la coscienza con un clic dalla tastiera. L'attore ha fatto sapere e capire di essere irremovibile sulla sua posizione decisamente comprensibile, ma a questo punto avrebbe dovuto lui stesso fermare l'allestimento di un'iniziativa del genere, promossa, richiesta alle autorità e organizzata da chi gli è ancora molto vicino a Lucera. 
Chi era nelle vicinanze ad assistere, invece, ha sibilato una visione: "Questi vivono ancora nel segno di deferenza a un potentato che non c'è più, ma dal quale evidentemente non riescono a uscire mentalmente e materialmente". 

Tuttavia la fotografia migliore l'ha scattata, senza maschera da personaggio da palcoscenico in volto così come facevano i sodali dell'occasione, un papà seduto su una pizzotta poco distante: "Sarebbe bellissimo vedere queste persone manifestare e impegnarsi per esempio per le condizioni della Villa comunale in cui adesso stiamo tutti, perché è diventato un luogo indecente e pericoloso per noi e i nostri figli. Ma ho il sospetto che nemmeno sappiano quali siano i problemi di Lucera, anche quelli relativamente piccoli e facilmente risolvibili, figuriamoci il resto".
Il riferimento non era casuale, perché intorno alla valigia (senza attore) messa a terra come simbolo, c'era sicuramente qualcuno animato da sentimento di sincero dispiacere, assieme a presunti e aspiranti intellettuali, sedicenti imprenditori mecenati e gli immancabili consiglieri comunali di minoranza dai quali si attende ancora una linea politica visibile. Quella che ritengono sia attività di contrasto all'Amministrazione in carica continua invece a essere un benefico e inconsapevole sostegno a chi, a giusta ragione, non teme affatto sul proprio futuro elettorale.

Riccardo Zingaro 

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(Luceraweb – Riproduzione riservata)

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