Aperto nel 2019, ma chiuso quasi subito dopo a causa della pandemia per ospitare una terapia intensiva, il Centro trapianti di rene del Policlinico di Foggia ha tagliato il traguardo dei primi 20 interventi nel primo anno di piena attività.
La struttura complessa diretta dal professor Giuseppe Carrieri fa sapere che entro fine 2025 il numero aumenterà ancora, dopo essere entrata a regime effettivamente a novembre 2024, a seguito di lavori di adeguamento.

“Chiuderemo l’anno anche con un tetto ragguardevole di interventi urologici – ha annunciato il docente – con circa 3.500 eseguiti quest’anno fra Foggia e l’ospedale Lastaria di Lucera dove due volte a settimana i nostri medici effettuano operazioni di chirurgia andrologica e funzionale, cioè l’incontinenza urinaria. A Foggia invece svolgiamo prevalentemente attività con robotica, le sale operatorie funzionano praticamente ogni giorno”.

Il Centro è diretto dal dottor Gaetano Palella ha riferito che almeno un quarto degli interventi pugliesi ora si tengono a Foggia che è diventato un punto di riferimento, e il resto a Bari, poggiando le sue capacità su un team multidisciplinare composto anche dai colleghi Oscar Selvaggio, Marco Finati, Anna Ricapito e Giuliano Ciavotta, oltre ai medici di Urologia, gli specializzandi e tre nefrologi, parte attiva nella selezione dei candidati con professoressa Barbara Infante, e i dottori Dario Troise e Silvia Mercuri.

Il direttore della Nefrologia, il professor Giovanni Stallone, ha aggiunto: “La  collaborazione con l’Urologia è continua e costante, sia attraverso il centro trapianti di rene che nelle altre attività che svolgiamo. Auspico che la trapiantologia diventi una pratica abituale nella medicina moderna e non abbia, come oggi, carattere di episodicità. Il nefrologo è il medico che si occupa della verifica dell’idoneità del ricevente e del donatore, in accordo con gli urologi gestiamo anche il post-trapianto attraverso la terapia anti-rigetto”.

Red. 

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