Lucera e Monti dauni in audizione a Roma
Dalle 9 di stamattina una larga parte della città di Lucera si è fermata per un’ora, quella che la delegazione della candidatura a Capitale Italiana della Cultura ha avuto a disposizione per presentare la sua proposta davanti alla commissione ministeriale. Cittadini, associazioni e scolaresche hanno seguito la diretta dell’audizione sul canale Youtube del dicastero, dove c’è stata l’esposizione durante la quale hanno parlato addirittura in nove: i sindaci di Lucera, Giuseppe Pitta, di Deliceto, Pasquale Bizzarro, e di Bovino, Stefania Russo, in una conversazione coordinata da Pasquale Gatta, e con gli interventi anche di Roberta Patrignani de Bonis della Fondazione Links, di Aldo Patruno, direttore del Dipartimento Cultura della Regione Puglia, di Davide Calabria, presidente del Comitato del Promotori, di Luciano Toriello, portavoce del Comitato Tecnico Scientifico, con conclusioni affidate a Fabrizio Gifuni.
C’è stata una parte programmatica e una operativa, e quest’ultima dovrebbe essere gestita da una Fondazione di partecipazione, governata da un Consiglio di Amministrazione, presieduto dal sindaco di Lucera e affiancato da altri quattro componenti: uno espresso dai Comuni dei Monti dauni, due da Palazzo Mozzagrugno e uno dal Comitato dei Promotori che finora ha registrato l’adesione di un centinaio tra imprese e professionisti. Il Comitato Tecnico Scientifico avrà ruolo consultivo e le attività si divideranno tra le aree di Finanza, Arte e Marketing. Il budget indicato è di 4 milioni e 250 mila euro, somma derivante dal milione assicurato dal ministero alla città vincitrice, a cui si dovrebbero aggiungere fondi pubblici di Comune (750 mila), Regione (450 mila), Monti dauni (100 mila), Stato (350 mila), Unione Europea (350 mila), oltre a un altro milione ipotizzato dal sistema bancario pugliese, 350 mila dal Comitato dei Promotori e gli ultimi 250 mila dalla bigliettazione per gli ingressi ai monumenti.
La narrazione è stata presentata all’organismo presieduto da Davide Desario (direttore dell’agenzia Adn Kronos) a cui si aggiungono Isabella Valente (docente di Storia dell’Arte all’Università di Napoli), Andrea Rebaglio (vice direttore Area Arte e Cultura della Fondazione Cariplo), Luisa Piacentini (consigliera comunale di Marano Equo e membro supplente nella delegazione italiana del Comitato europeo delle Regioni), Virginia Lozito (giornalista Rai), Andrea Prencipe (rettore dell’Università Luiss, peraltro originario di Manfredonia), Daniela Tisi (docente di Beni culturali dell’Università Bologna e consulente ministeriale).
Si è parlato di molti aspetti del dossier consegnato a fine settembre dell’anno scorso, con indicazioni relative non solo al budget, ma anche alle questioni di carattere logistico e ricettivo, alle progettualità concreta da mettere in atto e pure alla visione che emerge dall’unione di 30 Comuni che si sono messi insieme, quindi con il coinvolgimento dei borghi circostanti. Proprio quest’ultimo è stato l’aspetto che ha maggiormente prevalso, mentre i tecnici incaricati hanno ricordato la grande partecipazione, attraverso 194 progetti i cui dettagli però continuano a essere indefiniti, tanto che nemmeno la commissione è riuscita a farsi dire qualcosa di più, mentre sono stati chiari gli aspetti peculiari di una zona che produce molta più energia (otto volte) di quanta gliene serva, ma in grado di mostrare contaminazioni di storie e civiltà dalle radici millenarie, condite da due minoranze linguistiche, un carniere di tradizioni e capacità radicate nella gente e nelle comunità, declinate attraverso sei capisaldi in cui è stata suddivisa la proposta: culturale, immateriale, architettonico, naturale, relazionale e popolare.
In sala erano presenti il presidente della Provincia, Giuseppe Nobiletti, tre ex sindaci di Lucera, Giuseppe Melillo, Giuseppe Labbate e Vincenzo Di Siena, l’ex euro parlamentare Barbara Matera, monsignor don Carlo Dell’Osso, il giornalista Rai Mario Prignano, una decina di primi cittadini dei Monti dauni e quasi tutta la maggioranza politica a Corso Garibaldi, tra assessori e consiglieri comunali, mentre della minoranza c’era solo Antonella Matera, oltre a un paio di dirigenti scolastici, un dirigente e un paio di funzionari comunali.
r.z.
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