Don Donato resta parroco alla 167

Circa un anno fa, don Donato Nardone, parroco di Santa Maria delle Grazie a Lucera, aveva presentato le dimissioni, manifestando l’intenzione di tornare a Biccari, suo luogo di origine dove aveva condotto la comunità per ben 17 anni fino al 2018, dando anche la disponibilità a prendere una parrocchia più vicina (e comoda) alle sue mutate necessità personali. La prima data di commiato sarebbe stata quella di maggio, poi era stata spostata a ottobre, infine non ci sarà più una partenza, perché il sacerdote ha revocato la sua intenzione, con la volontà di rimanere al suo posto.
E questa decisione è stata festeggiata nei locali della chiesa della zona 167, dove i fedeli devono aver svolto un importante ruolo persuasivo, così come confermato dallo stesso Nardone che ha rivelato personalmente la novità: “La revoca delle dimissioni è stata dettata proprio dall'affetto e dalla stima che l'intera comunità mi ha sempre dimostrato, soprattutto in questi ultimi mesi. Grazie a tutti”.
In effetti, da quando si era insediato, gli abitanti del quartiere avevano subito apprezzato la sua grande dedizione e vicinanza alle giovani generazioni e alle famiglie, portando avanti pure una quanto mai preziosa opera di recupero economico (azzerando o rientrando diverse situazioni debitorie pregresse), sociale (l’oratorio è tornato a essere maggiormente frequentato da persone di ogni fascia di età) e strutturale (è stato costruito un pregevole e attrattivo campo di calcio in erba sintetica) della comunità fondata oltre trenta anni fa dall’indimenticato don Pasquale Gelormino.
Il primo momento di convivialità c’è stato al termine della messa mattutina delle 8, quando Nardone e i partecipanti abituali della celebrazione poi si ritrovano in canonica a prendere il caffè, e poi continuato con una cena a cui hanno preso parte collaboratori e frequentatori più assidui.
Intanto, qualche giorno fa, come anticipato da Luceraweb, il vescovo Giuseppe Giuliano ha ufficializzato l’affidamento in gestione della parrocchia di San Matteo al Carmine al suo vicario (e parroco di San Giacomo) don Donato D’Amico, con la precisa e insolita prescrizione di “verificarne lo stato patrimoniale in vista delle ulteriori decisioni”. Questa espressione si presta a molti interrogativi, tra cui quello più drastico (e temuto dai fedeli che già hanno espresso malcontento) della soppressione totale del titolo giuridico, e conseguente redistribuzione dei beni mobili e soprattutto immobili, questi ultimi tutt’altro che trascurabili in appartamenti e terreni.
Inoltre, al termine dei suoi nove anni trascorsi a Orsara, don Rocco Malatacca è stata nominato parroco di Celenza e amministratore parrocchiale di Carlantino, al suo posto ci andrà don Giovanni Di Domenico, come amministratore anche di Giardinetto.
Nuova destinazione, infine, per tre seminaristi che si stanno preparando all’ordinazione presibiterale: Agostino Forte trascorrerrà un periodo alla parrocchia “Sant’Antonino” di Padova per il conseguimento della licenza in Teologia con specializzazione liturgico-pastorale nel locale Istituto cittadino.
Andranno a studiare alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, invece, sia Francesco Giglio che Urbano Genicco, ammessi al Collegio Capranica per i loro approfondimenti rispettivamente in Diritto Canonico e Teologia fondamentale.
Riccardo Zingaro
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